Guida completa a tutti gli incentivi per il fotovoltaico. In questo articolo vedremo cosa sono, quali sono e chi potrà usufruirne.
Per il settore delle energie rinnovabili questo è un periodo di grandi investimenti, e lo si percepisce dagli incentivi per il fotovoltaico che sono stati rilasciati negli ultimi anni. Mai come prima d’ora ci sono mai state così tante detrazioni per coloro che vogliono investire su pannelli fotovoltaici e derivati. L’occasione è aperta non solo ai privati, ma anche alle aziende che hanno realmente a cuore il tema della sostenibilità e dell’efficienza energetica.
Di seguito, ecco una lista completa riguardante tutti i bonus presenti per il fotovoltaico, con nozioni e requisiti necessari per poterli ottenere. Ci saranno infatti dei requisiti che bisognerà rispettare per forza di cose, ma in linea di massima saranno dei vantaggi che chiunque potrà avere. Che si tratti di pubblico o privato, abbattere i costi non è mai stato così alla portata.
I bonus previsti per l’installazione del fotovoltaico sono perlopiù detrazioni fiscali, che corrispondono alla formula classica di qualsiasi incentivo. Come già visto per altri settori, è un metodo a cui un contribuente può ricorrere per abbattere le imposte lorde, sottraendo dunque un bel po’ di denaro che sarebbe dovuto andare a destinazione del pagamento di alcune tasse.
Non si tratta dunque di un aiuto che si riceve in denaro, ma semplicemente di un abbattimento dei costi fiscali in piena regola. Nel caso degli impianti fotovoltaici potrà essere applicato non solo sugli interventi di manutenzione che vengono fatti sporadicamente, ma anche sulle spese correlate a queste attività. Per esempio l’acquisto dei materiali necessari, i costi del personale e i costi di progettazione, fondamentali e che spesso non vengono inseriti nel budget finale.
Gli incentivi in questione potranno essere richiesti entro le sede apposite, e riguarderanno numerose categorie di contribuenti. Il loro importo varierà chiaramente a seconda della fascia di reddito in cui si risiede, così come in alcuni casi varierà in base alla potenza dell’impianto. Più sarà potente l’impianto in questione, maggiore sarà la percentuale di spese che si potranno detrarre.
I bonus previsti per il fotovoltaico sono parecchi, e riguardano sia le spese di installazione che quelle di manutenzione. Ne esistono di varie tipologie, e sono estesi alla stragrande maggioranza delle persone. Questo, a prescindere dal fatto che siano cittadini o aziende. Il primo bonus doveroso da citare, è quello relativo all’anno corrente del 2024.
Si potrà usufruire di uno sconto fiscale pari al 50%, cumulabile con i contributi regionali ricevuti per gli impianti in funzione o in procinto di attivazione. Fin dalle prime battute di questo incentivo si può leggere uno dei primi requisiti da rispettare, ovvero impianti ad uso domestico di massimo 20 kW di potenza. All’interno di questo bonus sono incluse anche tutte le spese correlate all’installazione dell’impianto, relative al materiale da utilizzare e al personale a cui delegare il lavoro.
Esiste inoltre un tetto massimo di spesa che si può sostenere, ed equivale a 96.000 euro. L’incentivo rimane valido anche in caso di sostituzione dell’impianto con una versione migliore, aggiornata e nuova di fabbricazione. Non tutti i bonus lo permettono, ma in questo caso verrà incentivata anche la cosiddetta pratica del revamping dunque.
Come anticipato sopra, l’importo che si riceverà dipenderà sia dalla soglia di Isee a cui si appartiene che alla potenza dell’impianto. Eventuali approfondimenti si troveranno nei siti ufficiali delle Regioni di appartenenza, con tanto di eventuali aggiornamenti al seguito. Il bonus appena descritto non è affatto l’unico disponibile, ma fa parte di una scelta piuttosto ampia di sconti e detrazioni.
Tra i tanti incentivi rilasciati per il fotovoltaico, è presente anche il reddito energetico. Il suo obiettivo principale è quello di incentivare all’utilizzo di questa energia rinnovabile, tenendo anche in questo caso conto della fascia Isee di appartenenza. Questa volta il limite di appartenenza è al di sotto dei 15.000 euro, dunque un reddito superiore non ne potrà beneficiare.
Questo limite massimo vale tuttavia per i singoli, i nuclei familiari con figli potranno salire fino a 30.000 euro. Per quanto concerne il finanziamento in sé, la cifra che verrà concessa si aggira intorno agli 11.000 euro. Sarà ovviamente variabile, e potrà cambiare in base alla Regione in cui abita il beneficiario. Questa cifra è inoltre valida per ogni singolo impianto, e anche in questo caso sarà strettamente rapportata alla potenza dell’impianto fotovoltaico in questione.
Facendo un calcolo approssimativo, si può affermare senza troppi problemi come il reddito energetico sia in grado di abbattere la spesa di investimento quasi totalmente. Considerando infatti un costo medio di 15.000 euro per gli impianti di media potenza, si può dire come per gli impianti meno prestanti il costo finale sarà praticamente azzerato. Un’occasione da non perdersi, e che per fortuna sarà valida per tutto il 2024. La domanda in questione dovrà essere inviata tramite il sito del Gse.
Il Superbonus non solo è stato esteso anche per tutto il 2024, ma è stato anche rinnovato al 110%. Si tratta di un incentivo statale che si pone l’obiettivo di rinnovare edifici e appartamenti sia dal punto di vista edilizio che dal punto di vista energetico. A proposito di questo ultimo aspetto, è proprio qui che entra in gioco il fotovoltaico. In questa ampia detrazione fiscale vi rientrano vari interventi, tra cui proprio l’utilizzo del fotovoltaico.
Il tetto massimo per cui si potrà ottenere questo vantaggio sarà di 48.000 euro. Sono incluse in questa serie di lavori anche tutte quelle opere di realizzazione riguardanti i sistemi di accumulo. L’importo si baserà sui kWh di capacità che l’impianto potrà contenere, e si procederà per 1.000 euro ad ogni singola unità. Ancora una volta, dunque, l’incentivo in questione sarà rilasciato anche in base alla portata dell’impianto in questione.
Il Superbonus non sarà disponibile soltanto per finestre e climatizzatori dunque, ma anche in questo caso per gli impianti fotovoltaici.
Il decreto energia consiste in un fondo che si occuperà di supportare tutte le operazioni di efficientamento energetico, favorendo dunque l’integrazione degli impianti fotovoltaici. La cifra stanziata per supportare questo decreto è di 27 miliardi di euro, che dovranno essere spesi anche e soprattutto per sostenere le imprese con un modello di energia molto più pulito e sostenibile. Sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico, necessitando di molti meno costi di mantenimento.
Verranno coinvolti anche quei territori colpiti da calamità naturali quali alluvioni e derivati. La bozza completa contiene 21 articoli, che trattano a loro volta delle tematiche più disparate. Dagli interventi sismici passando per il gas e la semplificazione energetica. Senza contare inoltre gli incentivi fiscali di cui potranno godere le aziende definite energivore, cioè tutte quelle imprese che consumano ingenti quantità di energia.
Le due misure più altisonanti riguardano senza ombra di dubbio la riduzione dei costi per le imprese sopracitate, e la riduzione del prezzo del gas. Fondamentale sia per aziende che per private. A proposito di imprese che consumano parecchia energia, non tutte potranno godere di questo decreto. Potranno usufruirne infatti solamente quelle che operano nei seguenti settori:
Sono oltre 3.500 aziende, e potranno avere una copertura stabile dal GSE per i primi tre anni. Per quanto concerne invece l’acquisto del gas a prezzi agevolati, si potrà fare ciò solamente se si estrarrà il suddetto materiale sul territorio nazionale. L’ente citato in precedenza riceverà grandi quantitativi di gas e altri titoli, i quali verranno tutti distribuiti alle imprese dai consumi maggiori.
Molti di questi incentivi per il fotovoltaico si devono richiedere per forza di cose presso le sedi opportune. Ancora una volta, come visto anche in altri articoli, si dovrà interpellare l’ente SGE. Acronimo di “sistema gestione energia”, è un organo che si occupa della promozione e dello sviluppo dei principali sistemi di efficienza energetica, nonché di tutte le fonti rinnovabili.
Per richiedere i suddetti incentivi bisognerà seguire un iter burocratico ben preciso. Colui o colei che vorrà installare l’impianto, dovrà inoltrare il progetto all’ente di competenza. Si dovrà inoltre specificare se si vuole aderire o meno allo scambio sul posto, ma solo per gli impianti entro i 200 kW. Vengono poi fornite varie informazioni quali tempistiche dei lavori e costo degli stessi. Una volta terminati i lavori, si dovrà presentare la propria richiesta di adesione alle agevolazioni entro 60 giorni.
Una volta fatto tutto ciò, si potrà finalmente vedere il frutto del proprio lavoro nella sua versione definitiva. I tempi di erogazione sono ovviamente incerti, considerando che tutto dipende dal flusso di richieste che l’ente riceve. Nei periodi dell’anno meno “consoni” a certe operazioni, i tempi di attesa saranno sicuramente minori. Ma non ci sono ovviamente garanzie a riguardo.
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