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25 Mar, 2024
Posted by Andrea De Fazi
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Batterie accumulo fotovoltaico: durata, costi e incentivi

A cosa servono le batterie di accumulo da fotovoltaico? Vediamo insieme la loro utilità, il loro costo e gli incentivi previsti.

Un impianto fotovoltaico presenta vari elementi, e ognuno di essi è fondamentale per il regolare funzionamento dell’altro. Ogni singolo componente risulta dunque complementare, per quanto ricopra funzioni differenti. Dopo aver parlato di pannelli e di inverter, è arrivato finalmente il turno delle batterie di accumulo fotovoltaico. Si tratta di un aspetto molto interessante, che permette di trattare l’energia prodotta in maniera ancora più efficiente.

Fa ovviamente tutto parte di un investimento ampio. Dunque, anche queste batteria presentano un costo, ovviamente variabile a seconda della potenza dell’impianto. Nel corso di questo approfondimento vedremo dunque la durata di un piano di accumulo degno di questo nome, analizzando i sui costi e soprattutto citando gli incentivi previsti. Dopo aver parlato dei bonus per il fotovoltaico, è finalmente giunta l’ora di capire come impiegarli anche per altre funzionalità.

Batterie accumulo fotovoltaico: a cosa servono?

Un sistema di accumulo permette di accumulare l’energia prodotta per poterla conservare nei periodi di maggiore necessità. Per esempio durante le ore notturne, oppure nei periodi in cui i consumi sono per definizione molto più frequenti. Anche le giornate in cui la copertura solare è minore, non saranno più un incubo grazie all’apporto che queste batterie possono dare.

Impianto fotovoltaico
Impianto fotovoltaico (Pixabay)

Tra i principali vantaggi che un impianto fotovoltaico prevede, vi rientra sicuramente il fatto di non sprecare l’energia in eccesso. Questa può infatti essere rivenduta o conservata, così da poterla utilizzare all’occorrenza. Per poter fare ciò servono però delle strumentazioni adeguate, che consistono proprio nell’utilizzo di queste batterie di accumulo fotovoltaico.

Visto e considerato che alcune delle alternative più comuni non sono convenienti dal punto di vista economico, una soluzione come quella elencata sembra essere l’opzione migliore. Fatto questo ragionamento, emerge quanto convenga un piano di accumulo efficace. A guadagnarne non è solamente il proprietario dell’impianto, bensì anche l’ambiente circostante.

Tutti sanno quanto sia importante abbattere la produzione di CO2, e se così non fosse avere un impianto fotovoltaico sarebbe superfluo. Questi permettono di non gravare sull’ambiente a livello standard, e questa procedura è ancora più facile se si ha con sé un sistema di conservazione. Grazie all’autoconsumo si produrrà il 75% dell’energia necessaria al funzionamento dell’impianto, facendo in modo che gli eventuali residui non vengano sprecati.

I vantaggi riguardanti una scelta simile non sono solamente pratici, ma anche duraturi: ecco per quanto tempo si potrà beneficiare di tutto ciò.

Quanto dura un piano di accumulo?

La batteria di un piano di accumulo può avere una durata varia. Tutto dipenderà dalla potenza dell’impianto, la quale determinerà anche molti altri fattori che analizzeremo a breve. A livello puramente basilare, la garanzia media di una batteria si aggira intorno ai dieci anni. Superato questo periodo decennale, è molto probabile che ciò che alimenta il piano di accumulo sia da sostituire.

Bisogna considerare inoltre che non è importante parlare di durata di tempo, quanto piuttosto di durata di cicli. Mediamente una batteria garantisce dai 5.000 ai 10.000 mila cicli garantiti. Ma non è detto che questi ultimi avvengano nel giro di dieci anni, anzi. A seconda della destinazione d’uso dell’impianto potrebbe volercene di più, così come di meno. Dopo questo impiego eccessivo le batterie potrebbero non essere più capaci di rispondere come previsto, costringendo il proprietario ad un upgrade.

Fondamentale anche la temperatura, che più alta sarà e maggiore sarà l’esposizione lavorativa. Indicativamente, un batteria deve essere in grado di operare dai 6 gradi ai 35. Oltre queste temperature o al di sotto di esse, si potrebbero avere delle ripercussioni. Rispettate queste premesse essenziali, una batteria di buona fattura può arrivare a durare anche 15 anni.

Batterie accumulo fotovoltaico: costi e benefici

Le batterie accumulo fotovoltaico possono arrivare ad avere non solo una durata variabile, ma anche un prezzo altrettanto variabile. Facendo delle stime basate sul mercato dell’ultimo periodo, si possono arrivare a spendere circa 1.000 euro per kWh. Tutto dipende ovviamente dalla potenza dell’impianto in questione, come detto nel corso dello scorso paragrafo.

Se per esempio si dovesse parlare di un impianto di considerevole potenza, dai 15 kWh circa, si arriverebbero a spendere anche 16.000 euro. Un investimento non da poco, ma che in quanto tale va considerato nel lungo termine. I benefici di una spesa simile sono innumerevoli, a partire dal fatto che nel lungo periodo si rientrerà totalmente nei soldi investiti.

Inoltre, come ribadito qualche riga sopra, conservare l’energia prodotta è molto più conveniente rispetto al sottoporsi alla sua compravendita. Nel momento in cui si sceglie una batteria di accumulo, oltre al suo prezzo si dovranno prendere in considerazione anche molti altri parametri, i quali influenzano di conseguenza anche il prezzo finale. Ma se questo dovesse sembrare troppo alto, si potrà fortunatamente ricorrere agli incentivi: ecco la lista dei bonus disponibili.

Quali incentivi sono previsti?

Parlando di sistemi di accumulo, l’incentivo più conveniente in tal senso è il Superbonus al 90%. Si tratta di una detrazione fiscale che permetterà di abbattere fino al 90% delle spese dedicate alle imposte. Sarà possibile dunque risparmiare un bel po’ di denaro, non andando a gravare sui lavori che si sceglierà di svolgere. Ciò sarà valido sia per gli impianti fotovoltaici in sé che per i piani di accumulo.

L’intero incentivo non potrà essere utilizzato singolarmente per l’installazione delle batterie, ma dovrà riguardare tutto l’impianto. Dunque, per quanto possa costare un bel po’ di soldi sul breve periodo, sarà fondamentale organizzarsi di conseguenza fin da subito. Dovranno essere affiancati all’installazione dell’impianto e delle batterie anche uno di questi tre interventi.

Il primo dovrà riguardare necessariamente l’isolamento termico degli involucri edilizi. Il secondo, invece, la sostituzione dei climatizzatori invernali. Il terzo e ultimo intervento sarà di tipologia antisismica, con più lavori nel caso in cui dovesse essercene bisogno. Il limite di spesa massimo è di 48.000 mila euro, denaro che si potrà tranquillamente recuperare con l’ausilio di altri bonus. Per scoprire se il costo del piano di accumulo può essere ridotto, fai clic su questo link per una consulenza gratuita.

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