Come si installa un impianto elettrico a casa? Ecco il processo di installazione illustrato step by step per non commettere errori.
Per poter installare un impianto elettrico a casa propria, serve seguire la procedura corretta senza saltare alcun passaggio. Queste sono operazioni che dovrebbero essere seguite obbligatoriamente da chi di competenza, ma in realtà anche chi ha conseguito degli studi in materia può cimentarsi.
Ovviamente, alla base di ogni operazione ci deve essere una qualifica. Diversamente, si rischierà di commettere degli errori con risvolti pericolosi. Senza contare alle ripercussioni che la propria incolumità potrebbe avere.
Come al solito, prima di illustrare il processo di installazione in questione è bene fornire una definizione di impianto elettrico. Parlando sia del suo significato, sia della sua struttura e delle funzioni che ricopre. Soltanto grazie alla specificità, si potrà comprendere come comportarsi per un’installazione casalinga.
Un impianto elettrico è un sistema in grado di fornire energie elettrica per un determinato scopo. Più elementi lavorano all’unisono all’interno di questo sistema, permettendo così a chi di interesse di raggiungere obiettivi specifici.
La sua funzione primaria è quella di trasferire l’energia elettrica all’interno delle utenze, le quali possono essere case, edifici, fabbriche, centri di alimentazione e via discorrendo. Tutte queste strutture sono dunque legate al funzionamento di un impianto elettrico, che ha dei componenti ben precisi.
Ogni impianto è formato da dei conduttori, i quali si occupano del trasporto della corrente. Esistono poi i dispositivi di protezione e di comando, che contribuiscono al benestare dell’intero sistema. Ci sono poi i quadri elettrici, che contengono al loro interno tutti gli elementi citati in precedenza.
Il quadro elettrico viene definito un po’ come il cuore di ogni impianto, ragion per cui la sua protezione è di fondamentale importanza. Lasciando al caso questa pratica si potrebbe correre il rischio di causare dei danni a tutto quanto il sistema.
Esistono varie tipologie di impianto elettrico. Per esempio quelli industriali, adatte per fabbriche o aziende di piccole/medie dimensioni. Ci sono poi gli impianti commerciali, adatti per uffici o negozi. Meritano una menzione d’onore anche gli impianti elettrici speciali, destinati per ospedali e condomini.
Quest’ultima categoria ha una certa rilevanza, poiché fornisce la corrente elettrica ad una serie voluminosa di dispositivi elettrici. Sono gli impianti meno gettonati in assoluto, proprio per via della loro assoluta accuratezza.
In questo prezioso elenco non possono ovviamente mancare gli impianti casalinghi, contenuti all’interno della categoria citata nel titolo. Ogni impianto casalingo ha infatti un modus operandi ben preciso da seguire, che come accennato nel corso dell’introduzione deve essere di competenza dei professionisti.
Nel caso in cui si possiedano certe competenze, allora non si dovrà fare altro che seguire i passaggi presenti nei prossimi paragrafi. Coloro che hanno a che fare con certe cose sanno solitamente come muoversi, tuttavia una rinfrescata delle informazioni da conoscere non fa mai male.
Eventualmente, anche per rendersi conto della mole di lavoro da affrontare per un impianto elettrico casalingo.
Innanzitutto, per essere a norma un impianto elettrico deve rispettare per forza di cosa tutte le normative in vigore. Alcune normative stabiliscono infatti quali impianti sono sicuri, e quali invece non lo sono. Eventuali cortocircuiti o errori nell’installazione potrebbero infatti causare non pochi problemi.
Per la propria incolumità così come per quella di tutto l’edificio, con annessi potenziali danni allo spazio circostante. Proprio per questo motivo, quando si fanno certe operazioni è sempre meglio coinvolgere dei professionisti qualificati.
Prima di procedere, chi di dovere dovrà redigere un progetto che rispetti tutti i criteri del caso. Principalmente, i criteri che si dovranno rispettare per ogni progetto sono flessibilità e sicurezza ambientale.
Il primo parametro indica che ogni impianto debba adattarsi facilmente ad ogni eventuale cambiamento della casa. In caso di lavori in corso d’opera, non dovrà essere necessario che l’impianto venga fatto ex novo. Il secondo parametro si descrive invece da sé, e indica che l’ambiente circostante sia al sicuro.
Una volta apprese queste informazioni di carattere preliminare, si potrà finalmente procedere con l’installazione vera e propria. Anche in questo caso, ovviamente, senza lasciare nulla al caso.
Ogni procedura di installazione di un impianto casalingo inizia dalla centralina, ovvero la componente principale che ogni impianto presenta. Solitamente, a fornirlo è l’azienda con cui si ha deciso di stipulare il contratto di installazione e messa a punto.
La centralina è composta da un interruttore generale e due differenziali. In dotazione sarà presente anche un contatore, dal quale si potrà vedere quanta energia è stata utilizzata in un determinato periodo. Dalla centralina scaturiranno inoltre dei fili, snodati verso il quadro elettrico e collegati al salvavita.
La loro posizione solitamente è nei pressi dell’ingresso dell’abitazione, la quale è l’esatta posizione del quadro elettrico. Come detto nel paragrafo sopra, un impianto elettrico deve essere progettato secondo la struttura della propria abitazione. Questo è fondamentale, soprattutto quando entra in gioco la messa a terra.
Ma in cosa consiste? Sostanzialmente è il rapporto che lega il potenziale elettrico con l’oggetto metallico dell’impianto, proteggendolo di fatto sia dall’ambiente circostante che dalle persone. Per questo motivo, adattare l’impianto alla propria casa è un passaggio cruciale.
A seconda della propria volontà, ci sono varie installazioni che si possono adottare. Solitamente, per le case meno moderne e più essenziali, si prediligono impianti di primo livello. Ciò significa che, per esempio, la televisione presente in cucina ha una presa apposita. E così via per ogni apparecchio.
Nel secondo livello si trovano tutte le caratteristiche riscontrabili nel primo livello, ma con un sistema di controllo dei carichi. Nel terzo livello, ovvero lo standard massimo, vengono annoverate anche componenti che riguardano la domotica.
A prescindere da quale sia la propria scelta, la regola da seguire sarà sempre e soltanto una sola: affidarsi ai professionisti. Se non vuoi correre rischi col tuo nuovo impianto domestico, fai clic a questo link per prenotare una consulenza gratuita: la prudenza non è mai troppa!