Quando si parla di agrivoltaico, si fa riferimento all’unione tra agricoltura e fotovoltaico. Ecco tutto quello che c’è da sapere
Tra le tante sfaccettature del fotovoltaico, l’agrivoltaico è senza ombra di dubbio una delle più interessanti. Come anticipato poche righe sopra, si tratta della gloriosa unione tra agricoltura e fotovoltaico. Chi si serve di queste tecnologie posiziona i propri impianti all’altezza del terreno, permettendo così l’utilizzo di tecniche particolari che tornano molto utili per la sua coltivazione.
I vantaggi che si possono ottenere da questa pratica sono innumerevoli. Ma prima, ecco qualche cenno storico e nozionistico riguardo questo argomento.
La nascita di questa branca del fotovoltaico risale al 1981, quando Adolf Goetzberger si occupò di coltivare una piccola piantagione di patate sotto un altrettanto piccolo impianto fotovoltaico. Questo esperimento fu un vero e proprio successo, tanto che i test in questione arrivarono a protrarsi anche nei successivi anni 2000. Così, dopo la scoperta che il Giappone fece nel 2004, pochi anni dopo anche l’Europa decise di salire a bordo.
Ai giorni nostri questa metodologia risulta essere più in voga che mai. A causa del cambiamento climatico e delle relative reazioni avverse che ne conseguono, trovano delle vie alternative è diventato un aspetto di fondamentale importanza.
Esistono varie tipologie di impianto agrivoltaico, che corrispondono a loro volta a diversi scopi di utilizzo. Si può infatti installare un impianto fotovoltaico ad altezza del suolo, per piantagioni o per coltivazioni generiche. Ci sono poi gli impianti agrivoltaici sollevati da terra, per coltivazioni orticole o per i vigneti. Ma non tutto si svolge sul terreno agricolo, per quanto questa parola faccia parte di questo argomento.
Esistono infatti le serre agrivoltaiche, fondamentali per contribuire alla vegetazione delle piante, le quali a loro volta possono essere utilizzate per scopi alimentari, decorativi e molto altro ancora. Ultima ma non per importanza, la tipologia “acquatica”. Si tratta di una procedura agrivoltaica che prevede l’utilizzo di sistemi fotovoltaici disposti su piattaforme flottanti sull’acqua.
I benefici legati all’agrivoltaico sono innumerevoli. Tra questi vi rientrano sicuramente tutti i pro relativi all’ambiente, dove le emissioni di gas serra vengono notevolmente ridotte. Essendo il fotovoltaico di per sé una fonte pulita e rinnovabile, la sua unione all’agricoltura renderà molto più pulito il terreno circostante, senza contaminarlo in alcun modo. Contrariamente a quanto accade in seguito al frequente utilizzo degli agenti chimici.
Altrettanto fondamentale risulta essere la tutela della biodiversità. Grazie al suo impiego, infatti, il fotovoltaico può aiutare a creare un habitat variegato e disomogeneo. Dove tutte le specie presenti al suo interno possono convivere serenamente. Oltre ai pro ambientali, ci sono anche dei vantaggi economici di tutto rispetto. Innanzitutto, gli incentivi fiscali di cui si è ampiamente parlato in altri articoli.
Inoltre, chi opera nel settore agricolo può costruire una vera e propria rendita grazie al fotovoltaico, garantendosi delle entrate anche grazie all’impiego di energia pulita. Senza considerare tutti i costi che vengono abbattuti, risparmiando su apparecchiature costose e probabilmente non efficaci allo stesso modo. Per poter usufruire di tutti questi vantaggi, fai clic a questo link per ottenere un preventivo gratuito per il tuo terreno.