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20 Mag, 2024
Posted by Andrea De Fazi
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Incentivi fotovoltaico: ecco come ottenere i bonus per il tuo impianto

Vuoi scoprire come ottenere degli incentivi per il fotovoltaico? Ecco il processo che bisogna seguire, spiegato passo dopo passo.

Uno degli aspetti più interessanti riguardante il fotovoltaico, è sicuramente la presenza di tanti incentivi interessanti. Per quanto concepire l’acquisto di un impianto come spesa e non come investimento sia sbagliato, è innegabile che ci sia bisogno di una piccola somma di denaro da parte. Tuttavia, nelle fasi successive all’acquisto, si potrà usufruire di tanti incentivi davvero vantaggiosi, i quali serviranno a ridurre l’importo speso in maniera graduale.

Non tutti possono usufruirne e non tutti possono richiederli, ma solamente chi soddisfa determinati requisiti. I requisiti in questione sono di natura fiscale e tecnica. Poiché ogni impianto ha una portata differente, maggiore sarà questo valore e minore sarà la cifra investita nel lungo periodo. Ogni singolo bonus è dunque correlato ad un insieme di aspetti di cui tenere conto, che verranno approfonditi nei prossimi paragrafi.

Oltre ad elencare brevemente le detrazioni fiscali (e non) messe a disposizione, sarà una nostra prerogativa quella di spiegare il procedimento da seguire per richiederli passo dopo passo. Così che gli eventuali beneficiari possano approfittarne, godendosi il loro impianto ad un prezzo ridotto.

Cosa sono gli incentivi per il fotovoltaico?

Come anticipato nel corso del primo paragrafo introduttivo, gli incentivi per il fotovoltaico sono sostanzialmente delle detrazioni fiscali che permettono di ridurre la portata di acquisto di un intero impianto. Per esempio, il bonus ristrutturazioni ormai noto a tutti prevede una detrazione fiscale del 50%. Tradotto in termini numerici, una spesa di circa 1.000 euro ammonterà a poco più di 500, grazie a questi incentivi.

Soldi
Soldi (Pixabay)

Più alta sarà la cifra investita e maggiore sarà la prospettiva di risparmio. Questo principio universale, fa sì che ad essere incentivati all’acquisto siano generalmente gli impianti dalle prestazioni migliori. Il che comporta non solo delle performance migliori, ma anche un impatto ambientale nettamente ridotto. In linea generica è senza ombra di dubbio una situazione da cui tutti traggono dei benefici, persone fisiche e non.

Così come per gli altri bonus esistenti, esistono anche in questo caso dei requisiti che bisogna soddisfare. Non prima di aver chiarito questo aspetto, si potrà successivamente parlare del metodo da seguire per presentare la propria richiesta di detrazione. Tenendo conto di una buona notizia: nel settore delle energie rinnovabili, in materia di detrazioni chi di competenza tende ad essere molto più di manica larga. Questo poichè si tratta di una tematica di interesse comune, come è giusto che sia.

A chi spettano gli incentivi?

La buona notizia riguardante gli incentivi per il fotovoltaico, è che generalmente si tende ad essere sempre di manica larga. Basti pensare al già citato bonus per le ristrutturazioni, dove la detrazione minima parte da una percentuale che si aggira intorno al 50%. Senza contare che il tetto di spesa massimo è di 96.000 euro, rendendo questo bonus accessibile a coloro che sono intenzionati all’impiego di un impianto anche per ragioni aziendali, e non solo domestiche.

Non esistono formalmente delle categorie per cui i bonus per il fotovoltaico possono essere richiesti. A meno che non si parli di reddito energetico, dove subentrano dei requisiti fiscali da rispettare obbligatoriamente. Ma in cosa consiste questo incentivo? Si tratta di un incentivo che contribuisce all’agevolazione di acquisto di un impianto fotovoltaico.

A poterlo richiedere sono coloro che singolarmente hanno un Isee non superiore ai 15.000 euro. Per quanto concerne invece i nuclei di famiglia, almeno 4 figli a carico con Isee non superiore a 30.000 euro. Non viene specificato se questi figli debbano essere per forza maggiorenni o minorenni, ma indicativamente l’importante è che venga rispettato questo requisito numerico.

Una caratteristica di questo bonus è che non è cumulativo. Se da una parte molti incentivi potevano essere richiesti e ricevuti in simultanea, dall’altro lato coloro che percepiscono il reddito energetico non potranno richiedere altri sostegni. Ci si dovrà dunque limitare a riceverne soltanto uno, rimanendo ovviamente in ambito di energie rinnovabili. Niente vieta chiaramente di percepire altre forme di sussidi scollegati da questa materia.

Come si ottengono?

La via più comune per richiedere i suddetti incentivi, è quella di rivolgersi al proprio rivenditore. Se abilitato, quest’ultimo potrà applicare la procedura nel momento in cui l’acquisto verrà completato ufficialmente. Nel caso del già citato reddito energetico, si potrà avviare la propria procedura di richiesta presso la piattaforma Gse, ovvero il gestore dei servizi energetici.

Una volta accettata la richiesta in questione, il potenziale beneficiario dovrà sottoscrivere una convenzione che prevede lo scambio sul posto, procedura regolamentata dallo stesso ente che si occupa di gestire queste richieste. Anche l’autoconsumo è un tema correlato, e ogni singola azione correlata a queste richieste contribuisce a creare un sistema che possa essere sostenibile sia a livello ambientale che economico.

Qualsiasi incentivo correlato al fotovoltaico dovrà dunque essere richiesto presso le sedi del Gse, fatta eccezione per il credito d’imposta per i pannelli fotovoltaici, dove l’ente che dovrà essere interpellato è l’Agenzia delle Entrate. Qualsiasi procedura sarà riportata sul sito di riferimento, e per seguirla correttamente non si dovrà fare altro che portare a termine i pochi step richiesti.

Una volta fatto ciò, ci si potrà finalmente godere senza alcun problema il risultato del proprio investimento. Lo switch che parte dalla spesa e arriva all’investimento richiede senza ombra di dubbio uno sforzo mentale non indifferente. In primis, poiché non è mai facile dare un senso a del denaro che a conti fatti è stato speso. In secondo luogo, poiché prima di rientrare nell’investimento serve che trascorra del tempo, e molto spesso si tratta di svariati mesi.

L’aspetto più interessante, è sicuramente il fatto che tutti gli incentivi citati possono contribuire ad una riduzione netta dell’importo speso. Così che non solo si riesca a non impattare negativamente nell’ambiente circostante, ma che lo si faccia anche spendendo diverse migliaia di euro in meno. A seconda della cifra investita, infatti, il risparmio sarà nettamente maggiore.

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