Le leggende sul fotovoltaico sono innumerevoli. Ecco i 5 miti più comuni su questa tematica, sfatati in tutta la loro interezza
Le leggende sul fotovoltaico sono numerose, e sono legate a delle credenze comuni che affondano le loro radici a qualche decennio fa. La tematica riguardante l’energia rinnovabile è sempre stata particolarmente sentita, in maniera positiva ma anche in maniera negativa. La percezione comune attualmente rispecchia senz’altro fiducia e positività, ma ci sono ancora parecchi dubbi circa la sua efficacia.
In questo articolo di approfondimento verrà dunque fatta chiarezza in merito.
Una delle principali barriere d’ingresso riguardanti il fotovoltaico, riguarda senza ombra di dubbio il costo. Numerose persone si astengono da questa scelta a causa dei suoi costi elevati. Ma è realmente così? Non del tutto, in realtà. Come si è potuto scorgere in numerosi altri articoli, esistono numerosi incentivi sul fotovoltaico che permettono di abbattere parecchi costi. Sia di installazione che di manutenzione, rientrando così nell’investimento nel giro di poco tempo.
Inoltre, la concezione di costo è fortemente limitante. Si dovrebbe infatti parlare di spesa, non tenendo conto del fatto che un impianto di energia rinnovabile è più un investimento che altro. Può infatti portare benefici a livello energetico, economico e soprattutto ambientale. Una scelta positiva sotto ogni aspetto, per la quale le barriere di accesso non sono poi così insormontabili come erroneamente si pensa.
Un altro grande classico riguardante le perplessità delle energie rinnovabili, è il dubbio sull’energia accumulata. Molti pensano infatti che i residui vadano sprecati, ma ovviamente non è affatto così. Esistono infatti i piani di accumulo, che permettono di conservare l’energia in eccesso per poterla mettere a disposizione in caso di emergenze. Per esempio, quando il sole non c’è per via delle ore notturne o quando si verifica una situazione di black out totale.
Non si verifica dunque alcuno spreco, ma per via della produzione costante si verifica allo stesso tempo un riciclo continuo dell’energia prodotta.
Durante i mesi invernali non solo è meno frequente vedere il sole durante le ore diurne, ma la stessa luce solare viene a mancare più presto rispetto al resto dell’anno. Questo non è un problema, dato che le celle fotovoltaiche possono assorbire la luce esterna anche con il cielo ricoperto di nuvole. Tutto ciò viene reso possibile grazie alla loro incredibile sensibilità.
Per quanto concerne le temperature, una giornata troppo calda potrebbe condizionare la produttività dell’impianto. Dunque, è sempre meglio sperare in un clima mite, cosa che d’inverno potrebbe sporadicamente accadere. Nonostante la produzione cali fino al 20% per i mesi più rigidi, i mesi estivi di massimo rendimento compenseranno le mancanze del resto dell’anno.
Alla luce di queste leggende sul fotovoltaico appena smentite, ci si può rendere conto di come un’informazione adeguata sia in grado di abbattere qualsiasi barriera. Se quanto appena letto ha risolto ogni tuo dubbio ma ancora ciò non dovesse bastare, prenota una consulenza gratuita facendo clic su questo link.