Quali sono le detrazioni disponibili per il rifacimento del bagno? Scopriamolo insieme in questo articolo di approfondimento
Il rifacimento del bagno comporta senza ombra di dubbio un investimento elevato. Nonostante sia molto più appropriato parlare di investimento, piuttosto che di spesa, è inevitabile che si debbano spendere un bel po’ di soldi.
Sia perché i professionisti devono giustamente essere pagati come meritano, sia perché talvolta serve anche farsi carico dei materiali necessari all’avvio del lavoro. Salvo ovviamente accordi differenti con l’impresa di turno, benché siano eventi molto rari.
Fortunatamente, come spesso accade in termini di edilizia, esistono delle detrazioni molto interessanti. Ecco quali sono e come si possono ottenere.
Una delle prime grandi agevolazioni in termini di rifacimento del bagno riguarda la detrazione Irpef al 50%. Il tetto massimo stabilito per poter usufruire di questo incentivo ammonta a 96.000 euro, ed è conveniente per diverse motivazioni. Ciò sarà disponibile fino al 31 dicembre 2024.
Innanzitutto, si dimostra tale per coloro che sono fattualmente proprietari dell’immobile. Così come lo è anche per chi deve ancora comprare casa, visto che si avrà diritto ad un bel sostegno economico, al fronte di una somma di denaro che non sarà sicuramente di poco conto.
Questa detrazione non sarà erogata tutta in un’unica soluzione, ma verrà dilazionata in 10 rate annuali. Questa sarà una modalità che rimarrà invariata, a prescindere dall’importo speso così come dalla durata dei lavori effettuati.
Ciò significa che una spesa di circa 50.000 euro, verrà suddivisa in 2.500 euro all’anno per il decennio successivo. Nel lungo periodo si rientrerà nell’investimento, avendo una liquidità costante che permetterà di recuperare l’importo speso nel giro di dieci anni. O almeno in questo caso, la metà del denaro investito.
Ma in quali casi è ammessa questa detrazione?
Esistono alcune casistiche in cui le detrazioni sono ammesse, e di conseguenza altre casistiche in cui le detrazioni non sono ammesse. I lavori detraibili a livello fiscale possono riguardare solamente gli edifici personali, quali appartamenti o case indipendenti.
Eventuali attività commerciali, sedi aziendali e derivati non sono dunque interessate da questa possibilità. Ciò detto, gli interventi che rientrano all’interno di questa possibilità di detrazione sono vari, tra cui la rimozione delle barriere architettoniche e lavori di manutenzione straordinaria.
Parlando di bagno, si è già parlato in un altro articolo di manutenzione straordinaria. Sono infatti tutti quei lavori che richiedono interventi specifici quali rifacimento delle tubature, il rifacimento ex novo dell’impianto idrico e via discorrendo.
Anche la rimozione delle barriere architettoniche, come detto sopra, prevede la detrazione Irpef del 50%. Questo intervento serve a permettere alle persone anziane o affette da disabilità di poter deambulare liberamente. Nei limiti di ciò che la loro condizione fisica gli permette, naturalmente.
Quello che è un vero e proprio bonus, dunque, può tornare utile a coloro che in casa loro hanno persone care affette da certe problematiche. Considerando che la spesa può essere ulteriormente alta, uno sconto simile fa decisamente comodo.
Come da titolo, in questo paragrafo vedremo l’esatta procedura da seguire per ottenere la detrazione fiscale per il rifacimento del bagno. Dopo aver visto per chi è destinata e in cosa consiste, è giunto il momento di passare al prossimo step.
Innanzitutto, la doverosa premessa consiste nel fatto che si debbano conservare tutte le ricevute di pagamento. Quindi, il denaro in contante sarà un pessimo alleato in questa situazione. O tutti i pagamenti saranno regolari e tracciabili, oppure non si potrà ottenere alcuno sconto.
La detrazione in questione viene infatti applicata sull’Irpef, e se questa non viene versata non ci può essere di fatto niente da detrarre. Dovrà inoltre essere indicato in maniera esplicita il nome di tutti coloro che hanno preso parte ai lavori. Tutto ciò all’interno della causale del bonifico, chiaramente.
Si dovranno inoltre avere tutte le autorizzazioni necessarie per i lavori di ristrutturazione, che possono essere ottenute tramite il proprio Comune di appartenenza. Tra le informazioni cardine di questa fase di richiesta ci dovrà essere anche la CILA, sigla che significa “comunicazione di inizio dei lavori”.
All’interno della dichiarazione dei redditi, si dovrà essere ancora più specifici. Questo documento dovrà contenere al suo interno l’importo speso, i lavori che sono stati effettuati e soprattutto i dati catastali dell’immobile su cui si è intervenuto.
Cosa ancora più importante, ciascuno di questi documenti non dovrà essere perso per nessuna ragione al mondo. Diversamente, se dovesse mancare anche solo uno dei fogli richiesti, la propria richiesta di detrazione Irpef non potrà essere accolta.
È doveroso ricordare inoltre, che tutto ciò dovrà essere fatto entro il 31 dicembre 2024. Lo spazio “fisico” all’interno del quale si dovrà presentare la propria domanda, è il modello della dichiarazione dei redditi. Tuttavia, può andare bene anche il modello 730.
Non tutti i lavori all’interno del proprio bagno presentano un elevato grado di difficoltà. Rimanendo in ambito di manutenzione straordinaria, potrebbe essere sufficiente anche solo sostituire le proprie tubazioni o riparare l’impianto idrico.
In questo caso si può richiedere l’incentivo apposito, meglio noto come bonus idrico. L’importo rimborsabile sarà nettamente minore, trattandosi di appena 1.000 euro. In compenso, la cifra in questione è più che adeguata e le tempistiche di erogazione saranno nettamente minori.
Si possono inoltre sostituire i propri sanitari con dei vasi in ceramica, nel caso in cui lo si volesse fare. Questo bonus al momento non può ancora essere richiesto, ma si stima che ciò sarà reso possibile a breve. Riguarderà gli importi spesi nel corso dello scorso biennio, più precisamente nel 2022.
Tutte queste detrazioni potrebbero essere un vero e proprio toccasana, per coloro che vogliono semplicemente rifare il proprio bagno senza farsi carico di spese eccessive. Il motivo per cui l’utilizzo del denaro contante non è compatibile con queste detrazioni, non è soltanto per motivi fiscali.
Si tratta infatti di un modo per regolarizzare i tanti lavori sommersi e, di conseguenza, inattivi da non pochi mesi. Nel peggiore dei casi si parla anche di tanti anni di stop. Per evitare che anche tu debba aspettare un’eternità per vedere il bagno che hai sempre sognato, fai clic a questo link per una consulenza gratuita.